Qualcosa di pulito

Non guardo mai la televisione. O meglio, cerco di guardarla il meno possibile (come consiglia anche il galateo: molte ore stravaccati sul divano a guardare idiozie sul piccolo schermo non conciliano sicuramente l’intelligenza, e le buone maniere). Domenica e ieri sera, però, sono restata letteralmente attaccata a RaiUno e, nella fattispecie, al bellissimo sceneggiato sulle Sorelle Fontana.

Non mi dilungherò sulla potenza della determinazione e del sogno, né su quell’Italia dove le gonne erano sotto al ginocchio, portare le perle era un tratto (positivamente) distintivo, le parolacce erano poche e semplicemente amare un uomo fuori dal matrimonio, benché questo non avesse mai avuto valore, fosse un comportamento sconveniente. Perché quella che è andata in onda su RaiUno domenica e lunedì è un’Italia dimenticata e bella, e quando sono belli i ricordi fanno ancora più male.

Mi concentro solamente sulla grazia necessaria delle tre sorelle che hanno fatto del loro sorriso, della loro gentilezza (oltre che dell’estrema bravura e grazia), il tratto distintivo. E forse questo, in modo del tutto involontario, è stata anche la loro fortuna.

Sono due gli episodi che più mi hanno colpito. Quando Micol cede le sue scarpe a una sconosciuta (che scoprirà poi essere Linda Christian, che sceglierà l’atelier sull’orlo della crisi per il suo abito da sposa) e quando le tre sono all’opera per la sfilata di Pitti nel 1951 (esattamente cinquant’anni fa): non bisticciano ma discutono, non ci sono colpi bassi ma solo idee e confronti.

Forse l’Italia non era così nel dopoguerra. Forse doveva essere difficile come adesso credere ai mariti bugiardi e alle madri che non si accontentano, che dalle figlie pretendono sempre il doppio che dagli altri. Eppure quell’Italia lì, quella che è andata in onda su RaiUno sembrava più bella. Senza veline, senza parolacce e senza aggressioni. Dove le cose nere restavano fra le pareti domestiche, e dove avere un contegno e una dignità era ancora importante. Quella lì, sembrava proprio un’Italia da galateo.

Un pensiero su “Qualcosa di pulito

  1. In questo periodo sono presa dagli innumerevoli pacchi di compiti da correggere e sono talmente stanca che, sempre che riesca a distendermi sul divano per vedere qualsiasi cosa in Tv, giusto per rilassarm, normalmente mi addormento nel giro di cinque minuti. Eppure domenica e lunedì mi sono goduta la fiction sulle sorelle Fontana che mi ha letteralmente conquistata. Pensa che per due notti di seguito ho sognato quel mondo, quei capi così preziosi ed eleganti, eppure semplici se paragonati alle mostruosità dell’altamoda attuale. Sono stata rapita da questa storia splendida, eppure sofferta e dolorosa, che non conoscevo. Ho cercato sul web notizie su Micol Fontana, nei ritagli di tempo.

    Insomma, ogni tanto riusciamo a vedere alla tv qualcosa di pulito, come ben dici. Avrei voluto dedicare a questo piccolo gioiello un post ma, per i motivi di cui sopra, non ne ho avuto tempo. Grazie per averlo fatto tu … e poi, per una che vive a Roma, dev’essere stato ancora più emozionante.

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