La versione di Barney

Ieri sera sono andata a vedere con Davide La versione di Barney. Potremmo a lungo discutere sul film: se è bello, se è spiacevole, se è fedele al libro, se è girato discretamente (meravigliosamente, schifosamente), e tutto il resto.

Io non ho letto il libro, l’ho ammetto, e non conoscevo che vagamente la storia, abbastanza bene però per dire che Paul Giamatti è spettacolare, i primi piani del film sono spesso ben riusciti, e poco importa che a volte il ritmo rallenti troppo, e le battute pungenti non siano poi molte (quando ci sono, però, sono eccezionali).

La versione di Barney, per me, è la tragica epopea dell’alcolista innamorato. Dell’uomo che insegue la felicità, e la donna amata, ma quando l’ha raggiunta e conquistata, stordito dalla troppa paura di perderla, commette l’errore che tutti gli uomini prima o poi (per quanto lo neghino) fanno: la tradisce, e glielo confessa.

Non è questo il momento di parlare delle buone maniere (e delle bugie) applicate alla vita di coppia, ma mi pare che il film offra una sorta di moderno vademecum di quello che uno può fare per rovinarsi (o risolversi) la vita.

Le Buone Maniere secondo La versione di Barney.
– Sposare una donna che ti dice di aspettare tuo figlio (poco importa che poi il bambino nascerà senza vita, e si scoprirà essere di colore.. come uno dei tuoi migliori amici)
– Innamorarti perdutamente di una donna portata come copertura dal cugino (gay) di tua moglie al.. tuo matrimonio. E poi seguirla alla stazione, sotto il diluvio universale, salire sul suo treno e supplicarla di scappare a Roma, a Roma con te *
– Pagare un uomo perché mandi tutte le settimane dalla Bulgaria un fax che faccia credere alla prima attrice (cagna) della soap opera che produci da anni di essere una star nel suo paese (e farla così felice)
– Tagliare la cipolla senza metterla nel freezer, perché non farà più piangere ma si rovina anche nel sapore
– Ringraziare il tuo migliore amico (questa volta bianco) che è stato a letto con tua moglie perché così puoi finalmente chiedere il divorzio (e andare da lei, da Miriam, che non hai ancora dimenticato)
– Confessare alla donna cui hai dedicato la vita d’averla tradita, anche se sai che non ti perdonerà mai

Le cattive maniere (o meglio gli errori di buone maniere) secondo La versione di Barney**
– Minacciare tuo suocero, al tuo matrimonio (poco prima di lasciare la festa per inseguire quella che credi essere la donna della tua vita) perché non permette né a te né a tuo padre, nonostante siate già sbronzi da tempo, di continuare a bere whisky
– Bere, di prima mattina, oltre mezza bottiglia di whisky e poi andarsene in giro ubriachi
– Andare all’appuntamento più importante della tua vita (quello con la donna che hai conosciuto al tuo matrimonio e che per anni non hai smesso di corteggiare con fiori, telefonate e lettere, per la quale hai divorziato), completamente sbronzo. Perdere i sensi. Vomitare. Farti soccorrere da lei. Farti portare nella tua camera d’albergo (dove lei vede una bottiglia di champagne fresco e delle rose rosse e, quando rinvieni, ti dice: “Eri così sicuro che mi avresti portato a letto?”. Ovviamente non trovare risposta)
– Dare del gay a un uomo che non lo è, dicendo che ne è convinta tua moglie, perché hai paura che lui ci provi con lei (?)
– Tradire tua moglie (nonostante lei, vent’anni prima, ti abbia detto che avrebbe tollerato tutto – tutto! – ma non d’essere tradita, perché sua madre per i tradimenti era impazzita e si era ammalata di cancro
– Comprare due posti al cimitero (uno per te e uno per tua moglie che ti ha appena detto che vuole un po’ d’aria)

La migliore battuta del film è quella della prima moglie, imbambolata sul letto, sedata e bellissima Madonna pentita, che ha appena partorito un bambino nero, che non è il figlio di Barnery, e che poi si suiciderà. “Barney, tu mi parli con il cuore in mano. Ma tutto questo è disgustoso”.

Quante volte avreste voluto dirlo anche voi? Io molte, e solo le buone maniere (e un po’ di codardia) mi hanno impedito di farlo.

* so che non ha niente a che vedere con l’educazione, ma è così romantico che non posso etichettarlo nelle cattive maniere, e neppure non etichettarlo affatto
** ho selezionato quelle più evidenti che, ovviamente, per il protagonista sono il fior fior del suo comportamento.