Un’intervista (senza galateo)

Mercoledì. Devo fare un’intervista a un disegnatore di articoli sportivi (?) in merito ad un pezzo che sto preparando sulla tecnologia nello sport. Non commentate, vi prego.

Contatto un giovane designer, lui è gentile e cordiale. Gli mando le domande via email dicendogli espressamente di rispondermi (per cortesia, ovviamente) entro venerdì sera.

Venerdì. Passano le ore. La giornata scorre, ma le risposte non arrivano. Alle 20.30 scrivo al designer (!) chiedendogli, per cortesia, di rispondermi. Lui dice che ha avuto una giornata pesante. Io, cortesemente s’intende, gli dico che se non ce la fa sarò costretta a non includere la sua intervista perché, anche se il pezzo uscirà solo lunedì, sono in partenza proprio come gli avevo detto per telefono. Lui questa volta non risponde. Io vado a letto, preparo la valigia e consegno il pezzo (dopo aver atteso, fino alle 2 una sua risposta).

La mattina dopo, alle 8.30, trovo le sue risposte dove mi dice che ha visto solo ora la mail (inviata un secondo dopo la sua risposta, e so bene che ha la posta sul cellulare). Ecco, chi dei due è stato cafone? Avrei dovuto aspettare? Avrei dovuto insistere di più?

Mi sembrava una cosa carina pensare a lui in un pezzo con grandi nomi, eppure è stato l’unico che si è comportato con scarsissima professionalità mentre gli altri (più celebri e rinomati) a modo loro sono stati gentili e puntuali.

6 pensieri su “Un’intervista (senza galateo)

      1. Non devi, a mio parere. Tu hai fatto tutto il possibile per portare a termine il lavoro in maniera corretta, ma purtroppo hai avuto a che fare con persone poco serie che sono le uniche, comunque, ad averci rimesso.
        Tu sei stata impeccabile 🙂

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